1. Verso il ritorno in ufficio: il 60% dei lavoratori prevede più richieste nel 2025

Verso il ritorno in ufficio: il 60% dei lavoratori prevede più richieste nel 2025

Natalia Stawiarska
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rapporto rientro in ufficio

Mentre i dipendenti si adattano agli ambienti di lavoro post-pandemia, il dibattito sugli obblighi di rientro in ufficio continua ad alimentare tensioni. Recentemente, anche il Presidente Trump è intervenuto sulla questione, firmando un ordine esecutivo che richiede a tutti i dipendenti federali di tornare a lavorare in presenza, intensificando ulteriormente le discussioni sul futuro del mondo del lavoro.

Il rapporto "Rientro in ufficio: realtà e previsioni" di LiveCareer, basato su un sondaggio condotto a gennaio 2025 su oltre 1.000 lavoratori, rivela che, sebbene la maggior parte dei dipendenti preferisca nettamente il lavoro da remoto rispetto a quello in presenza, il 91% dichiara di conoscere qualcuno a cui è stato richiesto di tornare in ufficio a partire dal 2023. Di questi, l'86% ha osservato ripercussioni negative per chi si è opposto. Nonostante queste difficoltà, i lavoratori continuano a dare grande valore ai benefici del lavoro da remoto, privilegiando il risparmio di tempo e denaro e un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro.

Risultati chiave

  • Il 60% delle persone prevede che nel 2025 più aziende imporranno il lavoro full-time in ufficio rispetto al 2024.
  • Il 91% conosce qualcuno a cui è stato chiesto di tornare a lavorare in presenza dal 2023.
  • L'86% ha riportato conseguenze per chi ha rifiutato gli obblighi di rientro in ufficio:
    • Il 63% è stato licenziato.
    • Il 23% ha ricevuto richiami formali.
  • Due terzi dei lavoratori non scambierebbero il lavoro da remoto per un aumento di stipendio del 15%.
  • Le menzioni di "lavoro da remoto" sui curriculum sono quasi triplicate, passando dal 4% nel 2018 all'11% nel 2025.

Sempre più rientri in ufficio: i lavoratori prevedono più lavoro full-time in sede

Guardando al futuro, i dipendenti si aspettano una continua spinta verso il lavoro in presenza:

  • Il 60% ritiene che più aziende richiederanno il lavoro full-time in ufficio.
  • Il 31% prevede meno obblighi.
  • Il 9% non si aspetta cambiamenti significativi.

i lavoratori prevedono una spinta verso il lavoro in presenza

Cosa significa: i dati rivelano una forza lavoro divisa sul futuro delle politiche di rientro in ufficio. La maggioranza si aspetta un aumento degli obblighi, ma una parte significativa spera nel mantenimento della flessibilità. Questa tensione sottolinea l'importanza di allineare le strategie organizzative con le aspettative in evoluzione dei dipendenti.

Il ritorno in ufficio è ormai a pieno ritmo

Alla domanda se conoscessero qualcuno a cui fosse stato chiesto di tornare in ufficio dal 2023, il 91% degli intervistati ha risposto di sì: il 73% conosce una persona e il 18% ne conosce diverse. Solo il 9% degli intervistati afferma di non conoscere nessuno a cui sia stato chiesto di tornare a lavorare in presenza.

Cosa significa: l’elevato numero di intervistati che hanno assistito a richieste di rientro rivolte ad altri colleghi conferma quanto queste misure siano ormai diffuse, mentre le aziende spingono sempre più per riportare i dipendenti negli spazi di lavoro fisici.

I rischi di rifiutare il rientro in ufficio

Tra chi conosce qualcuno che hanno rifiutato di seguire le policy di rientro in ufficio, l'86% afferma che ci sono state ripercussioni.

  • Il 63% riporta casi di licenziamento.
  • Il 23% parla richiami formali.
  • Solo il 9% riporta casi in cui il rifiuto non ha comportato conseguenze, dimostrando che la clemenza rimane rara.

conseguenze in caso di rifiuto di rientro in ufficio

Cosa significa: l'applicazione rigida delle politiche di rientro in ufficio dimostra quanto le aziende puntino sul lavoro in presenza, spesso arrivando al licenziamento come conseguenza più frequente. Tuttavia, questa fermezza può avere un impatto negativo sul morale dei dipendenti e sulla loro permanenza in azienda, evidenziando la necessità di un approccio più equilibrato, capace di coniugare rispetto delle regole e flessibilità.

Perché i lavoratori apprezzano il lavoro da remoto

Il sondaggio evidenzia diverse ragioni chiave per cui i dipendenti rimangono fermi nella loro preferenza per il lavoro da remoto e ibrido:

  • Il 49% apprezza il tempo risparmiato evitando gli spostamenti casa-lavoro.
  • Il 42% sottolinea il risparmio economico su trasporti e pasti.
  • Il 40% indica una maggiore flessibilità e un miglioramento della produttività.
  • Il 32% beneficia di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.
  • Il 20% preferisce evitare la routine legata alla presenza in ufficio, come vestirsi in modo formale o curare l’aspetto ogni giorno.

i lavoratori apprezzano il lavoro da remoto

Inoltre, le tendenze nei dati dei curriculum riflettono un crescente interesse per le opportunità di lavoro da remoto. Nel database di LiveCareer, le menzioni di "lavoro da remoto" sui CV sono passate dal 4% nel 2018 all'11% nel 2025, quasi triplicando negli ultimi sette anni.

Cosa significa: i lavoratori continuano a dare priorità al lavoro da remoto e a quello ibrido per i vantaggi concreti che offrono: risparmio di tempo e denaro, maggiore flessibilità e un migliore equilibrio tra vita privata e professionale. Il forte aumento delle menzioni al “lavoro da remoto” nei curriculum evidenzia quanto questo modello stia diventando centrale nelle scelte di carriera. Per i datori di lavoro, è fondamentale capire che il lavoro da remoto non è più solo un benefit, ma un elemento chiave della cultura lavorativa contemporanea, in linea con le nuove esigenze e aspettative dei dipendenti.

Gli aumenti di stipendio possono incentivare il ritorno in ufficio?

Nonostante il fascino del lavoro da remoto, alcuni lavoratori hanno indicato condizioni alle quali potrebbero tornare volentieri in ufficio:

  • Il 37% tornerebbe per un aumento di stipendio di almeno il 15%.
  • Il 35% scambierebbe il lavoro da remoto con una settimana lavorativa di quattro giorni.
  • Il 10% lo scambierebbe per ferie pagate illimitate.

Cosa significa: pur essendo molto apprezzato, il lavoro da remoto non è un punto fermo per tutti: alcuni dipendenti si dichiarano disposti a tornare in ufficio, ma solo a fronte di condizioni vantaggiose, come aumenti salariali consistenti o una maggiore flessibilità negli orari. Queste preferenze mostrano che i lavoratori sono aperti al dialogo, ma si aspettano contropartite concrete. Per incentivare il rientro in presenza, le aziende devono valutare con attenzione l’offerta di incentivi competitivi, capaci di rispondere alle aspettative economiche e di stile di vita del personale.

Per richieste stampa, contattare Laura Viviani, PR Expert all'indirizzo laura.v@livecareer.it.

Metodologia

I risultati presentati sono stati ottenuti intervistando 1.044 rispondenti il 14 gennaio 2025. I partecipanti hanno raccontato le proprie esperienze con le politiche di rientro in ufficio e condiviso le loro previsioni sul futuro del lavoro da remoto. Hanno risposto domande di diverso tipo: risposte binarie sì/no, domande aperte, quesiti con scale di valutazione e selezioni multiple da un elenco di opzioni.

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