1. Come rispondere alle domande frequenti del colloquio di lavoro

Come rispondere alle domande frequenti del colloquio di lavoro

Antonino Casablanca
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Per ottenere un lavoro è necessario inviare un buon curriculum vitae contenente le proprie informazioni personali. Se ben fatto e congruente con le richieste del datore di lavoro, ti porterà a ottenere un colloquio di lavoro.

Ma quali sono le domande più frequenti fatte al colloquio, e come rispondere al meglio? Soprattutto, che tipo di atteggiamento avere? È bene fare domande o avere un atteggiamento più riflessivo?

Ti mostreremo tutto ciò che in questo articolo sulle domande di un’intervista di lavoro, partendo dal CV e mostrandoti come si sviluppa un colloquio.

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Esempio di curriculum ben fatto per colloquio di lavoro

Candida Angelini

20019, Milano (MI)

+39 336 00 00 000

mail@candidangelini.net

portfolio.candidangelini.online

Profilo

Tirocinante addetta alle vendite con 8 mesi di esperienza. Sono al secondo tirocinio e sto imparando molto sul modo di lavorare delle aziende del Fashion italiano. Discreta e orientata al cliente, ho lavorato anche in feriali e durante picchi di stagionalità elevata gestendo una clientela di oltre 800 clienti al giorno. Mi occupo della gestione della cassa e della fatturazione della merce venduta.

Esperienza lavorativa

Tirocinante Commessa

H&M, Milano (MI)

Gennaio 2022-oggi

  • Svolto turni in giorni festivi e con picchi di stagionalità elevata.
  • Operazioni di vendita diretta per oltre 800 clienti al giorno.
  • Aumentato la velocità alla cassa di uscita dei clienti diminuendo le code del 35% rispetto ai sei mesi precedenti grazie alla creazione di un book contenente i codici a barre di articoli vari.
  • Apertura di container, imballaggi e scatole per la disposizione in magazzino di oltre 500 capi di abbigliamento al giorno.

Volontario

Croce Rossa Italiana, Milano (MI)

Gennaio 2021-Dicembre 2021

  • Operazioni di aiuto per volontari tra cui rilevazioni parametri vitali e gestione dei codici bianchi.
  • Collaborazione con volontari e dipendenti per supporto e gestione dell’ambulatorio e del pronto soccorso.

Istruzione

Diploma di Istituto Professionale

Istituto Tecnico Rossi, Milano (MI)

2016-2022

  •  Voto di diploma: 87/100.
  • Tesina di diploma su “Moda e Fashion nel mondo dei social media”.

Competenze Professionali

  • Assistenza clienti - dote sviluppata attraverso il mio periodo da tirocinante presso H&M.
  • Vendita diretta - capacità di indicare i prodotti su misura per ogni cliente.
  • Marketing diretto - conoscenza e comunicazione delle offerte in negozio.
  • Gestione del punto vendita - operazioni di apertura e chiusura della cassa.
  • Moda - conoscenza dei vari trend e delle mode stagionali.
  • Gestione dello stock e imballaggio della merce invenduta.
  • Flessibilità - dote comprovata dai turni in negozio, dove ho lavorato anche durante i festivi e nei turni pomeridiani e serali nei periodi di saldi.
  • Utilizzo avanzato del pacchetto Microsoft Office.

Hobby e interessi

  • Fitness
  • Pallavolo

Lingue

  • Italiano madrelingua
  • Inglese B2

Fare un curriculum completo e ricco di informazioni ti permetterà di suscitare l’interesse dei selezionatori, che adocchiando un certo grado di corrispondenza tra il tuo profilo professionale e le richieste espresse nell’annuncio di lavoro, ti chiameranno per un colloquio.

È fondamentale affrontare il colloquio preparandosi e anticipando le mosse del recruiter. E partendo da alcuni capisaldi del colloquio fino ad arrivare alle battute finali, dovrai affrontare l’intervista con spigliatezza e naturalezza.

Per mostrare i lati migliori del tuo carattere e un temperamento adeguato per poter affrontare le problematiche che un ufficio o un’azienda vive nel quotidiano, dovrai distinguerti tra tutti i candidati per la precisione e per la spigliatezza con cui risponderai a queste domande. Ecco quali sono ed ecco come rispondervi.

1. Domande del colloquio introduttive: mi racconti di lei 

Sebbene ci sia una piccolissima percentuale di persone che preferisce iniziare un colloquio di lavoro con delle domande trabocchetto per testare la persona che si ha davanti e vedere il modo in cui reagisce a determinate situazioni, è prassi che l’intervista inizi con una domanda aperta che dia al candidato l’opportunità di mettere in mostra le proprie competenze professionali e di raccontare le proprie esperienze lavorative.

2. Domande del colloquio: cosa la attira di questo lavoro?

Una delle prime domande intelligenti da fare a un colloquio al candidato riguarda la sfera degli interessi. Questa domanda potrebbe non essere fatta a un professionista già esperto, ma per un selezionatore è difficile intravedere gli interessi professionali in un curriculum da studente.

È sempre bene essere sinceri quando si risponde a questo quesito: non tutte le aziende sono entusiasmanti, e non esistono solo Amazon, Apple e così via. Non serve fingere interesse per l'azienda se non se ne ha davvero. Piuttosto è interessante concentrarsi sugli aspetti professionali e di crescita, nonché di sviluppo delle hard skills a cui il candidato ambisce.

3. Quali sono i suoi punti di forza e quali i suoi punti deboli?

La prima delle domande trabocchetto del colloquio di lavoro è la domanda standard relativa ai propri punti di forza e ai propri punti deboli. Entrambe sono domande frequenti al colloquio, quasi scontate. Eppure, è sempre troppo facile parlare dei propri pregi e molto difficile parlare di propri difetti. 

Quanto ai pregi, ci sono tante soft skills che è sempre bene mettere in mostra. Ad esempio, mettere in mostra le proprie skill di team working può essere importante in un contesto lavorativo dove un lavoro passa tra le mani di più persone.

Quanto ai difetti, spesso si tende a rispondere con degli aspetti caratteriali che vengono mitigati in un contesto professionale. È facile ascoltare risposte relative alla propria personalità, quando in realtà ciò che viene chiesto riguarda strettamente l’ambito professionale.

4. Mi racconti di una sfida e di un suo fallimento

Una delle domande intelligenti da fare al candidato a un colloquio di lavoro è una domanda aperta relativa alle sfide e ai fallimenti del candidato. Quello che è importante non è la risposta in sé, ma cosa si identifica come sfida e come fallimento.

Ed è in questa circostanza che bisogna stare molto attenti al modo in cui si risponde. La cosa migliore da fare sarebbe quella di raccontare una situazione in cui si è reagito positivamente, ritornando ad avere un atteggiamento positivo rispetto a un episodio sfavorevole. Se per te fallire significa non riuscire a ottenere il massimo in ogni campo dello scibile umano starai ammettendo in un qualche modo di essere un perfezionista, che non è sempre un pregio.

5. Quali sono le sue motivazioni e perché le interessa lavorare con noi? 

Tra le domande frequenti al colloquio ce n’è una che sembra banale, ma non lo è affatto. È quella legata all’aspetto motivazionale e al perché vuoi lavorare proprio in quel gruppo di lavoro. Domanda trabocchetto a cui bisogna fare molta attenzione.

Ci sono due aspetti di cui tener conto quando si risponde a questa domanda. Da un lato, ci sono tutti gli aspetti relativi allo sviluppo professionale di ogni individuo. Dall’altro, l’interesse a voler effettivamente far parte di un determinato gruppo di lavoro. 

Per questo è importante mostrare interesse nei confronti del lavoro, ma in maniera morigerata. 

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6. Quali competenze ambisce a sviluppare nel corso dei prossimi 5 anni?

Questo quesito è la versione elaborata di una domanda apparentemente semplice, ossia “come si vede tra 5 anni?”.

Anche questa, tra tutte le domande del colloquio di lavoro, è davvero molto gettonata. 

E se alla versione breve della domanda si può rispondere anche con una battuta, la versione estesa non lascia margine a equivoci. Insomma, il selezionatore ti sta chiedendo in quale ambito professionale vorresti lavorare. Ed è una domanda lecita, la cui variabile è il settore di riferimento. Infatti, la media nel settore privato di un’esperienza professionale è di 4 anni circa. 

È evidente che ciò che ti verrà chiesto è relativo agli sviluppi professionali che l’azienda ha per quella posizione. Quindi, se sai di avere carenze in quel determinato ambito della tua professione, non esitare a mostrare gli aspetti in cui credi di dover migliorare. 

7. Perché vorrebbe cambiare lavoro?

Tra le domande del colloquio più frequenti, una delle più gettonate e per cui dovresti avere una risposta pronta è quella relativa al cambio di lavoro. 

È una domanda ostica, perché come si dice in America “once a snitch, always a snitch”. 

Per rispondere a questa domanda:

  • non parlare male del tuo lavoro, del rapporto con colleghi e supervisori, anche nel caso in cui questo non sia idilliaco;
  • non focalizzarti sugli aspetti negativi del tuo lavoro attuale, ma evidenzia e dimostra il tuo interesse nei confronti del lavoro che desideri;
  • cerca di sviare ogni tentativo da parte del recruiter di addentrarsi troppo nelle viscere della questione, concentrandoti sulla tua voglia di far parte dell’organizzazione.

8. Come mai ha impiegato tanti anni a fare questa cosa?

I gap temporali di carriera sono una verità fattuale, specialmente in un paese come l’Italia dove la media di conseguimento della laurea magistrale è quasi 28 anni. Può capitare di perdere un anno all’università, può capitare di rimanere per qualche tempo senza lavoro, e non vale la pena farsene un cruccio.

Nel caso in cui ti venga posta una domanda relativa a una tua mancanza, rispondi in maniera cordiale e senza agitarti. Se hai cercato lavoro, hai passato del tempo ad aggiornarti e a trovare una collocazione che meglio si sposava con le tue competenze trasversali e tecniche.

Se hai trascorso un periodo da inoccupato disinteressato al mercato del lavoro, non sentirti obbligato a rispondere e a spiegare la faccenda. Rispondi semplicemente di aver avuto motivi personali o familiari che ti hanno impedito di concentrarti sulla ricerca di un impiego.

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9. Se potesse, cambierebbe qualcosa della sua carriera?

Domanda difficile e comune. In questa domanda gli estremi non sono ammessi, e le risposte devono essere chiare.

Per capire la ratio di questa domanda, facciamo un ragionamento al contrario: te la sentiresti di assumere una persona che, per quanto capace, potrebbe cambiare idea relativamente al proprio percorso di carriera da un momento all’altro, solo ed esclusivamente perché gli è capitata dinanzi l’occasione che aspettava da un po’ di tempo? 

Te la sentiresti di investire su una persona che da un momento all’altro può lasciarti al palo?

E con questo non ti stiamo suggerendo di non rimpiangere le tue scelte. Tutti quanti noi abbiamo qualcosa che faremmo diversamente, se potesse esserci una seconda possibilità. Ma mostrarsi insoddisfatti della propria carriera è un deterrente durante un colloquio.

10. Ha qualche domanda da pormi?

Un colloquio di lavoro dura solitamente dai 30 ai 50 minuti. In questi pochi minuti si esplorano tanti aspetti legati al lavoro, ma anche quelli relativi a quanto il tuo profilo personale corrisponda alle aspettative del gruppo di lavoro.

Ma così pochi minuti potrebbero non bastare per farti avere un quadro più chiaro relativamente al modus operandi di un’azienda, e potresti avere qualche riserva in merito a una o più questioni. Proprio per questo, ci sono domande opportune da fare al colloquio di lavoro:

  • crescita professionale;
  • struttura del team;
  • quali sono le sfide del gruppo di lavoro;
  • cosa ci si aspetta da un neo-entrato a 30 e a 90 giorni;

Un’altra domanda interessante e arguta è la seguente: “la posizione in questione è una posizione creata o è una posizione vacante che state cercando di colmare?” Nel caso si tratti di una vacancy, nulla di straordinario. Se invece è una nuova posizione, è un chiaro indicatore di crescita dell’azienda, una cosa da non sottovalutare in alcun modo.

A quali domande non devi rispondere durante il colloquio?

Con l’avvento del GDPR e dei nuovi regolamenti in materia di privacy, anche le domande del colloquio sono cambiate. In passato, fin troppo spesso venivano poste domande che andavano a intaccare la privacy di una persona e delle sfere personali non connesse con la vita professionale o lavorativa dell’individuo.

Proprio per questo, sentiti libero/a di non rispondere alle seguenti domande:

  • hai intenzione di avere figli? (Domanda illegittima ai sensi del Codice delle pari opportunità);
  • hai particolari preferenze sessuali? Sei gay? (Domanda discriminatoria secondo lo statuto dei lavoratori);
  • che religione professi? (Domanda illegittima secondo lo statuto dei lavoratori);
  • sei di destra o di sinistra? (illegittima secondo lo statuto dei lavoratori);
  • sei cittadino italiano? (Domanda discriminante secondo la direttiva CE 43/2000 in materia di parità di trattamento);
  • hai ricevuto condanne penali o hai dei carichi pendenti? (Domanda illegittima secondo la sentenza 19012 del Luglio 2018 della Corte di Cassazione).

La corte specifica che solo in alcuni casi (spesso e volentieri connessi al mondo del settore pubblico) il datore di lavoro è chiamato a richiedere la fedina penale e verificare che sia pulita. In altri casi, anche aver ricevuto una sentenza di primo grado non può essere fattore discriminante nei rapporti di lavoro.

Cos’altro ricordare quando si risponde alle domande del colloquio conoscitivo?

Un ultimo argomento degno di considerazione in merito alle domande e alle risposte del colloquio di lavoro è relativo al modo in cui si affronta il colloquio. 

Già, perché rispondere come un automa non ti aiuterà. Puoi rispondere in maniera impeccabile e pedissequa, prepararti quanto vuoi, ma ci sono alcuni punti da osservare che denotano attenzione e rispetto delle linee guida del buon colloquio di lavoro:

  • se il colloquio viene fatto in presenza, è importante fare attenzione alla postura, tenendo entrambi i piedi poggiati per terra, evitando le mani in tasca o tra i capelli;
  • quando si risponde alle domande del colloquio di lavoro, sia online che in presenza, è bene guardare negli occhi il selezionatore;
  • non crearti troppi problemi ad ammettere di non saper rispondere una domanda, o nel non aver capito l’argomento in questione;
  • una volta conclusa l’intervista, è importante chiedere una data orientativa relativamente all’esito.

Una volta risposto a tutte le domande del colloquio conoscitivo, si tratterà di aspettare l’esito delle selezioni. Come ultima accortezza, ricordati di salutare e ringraziare intervistatore o datore di lavoro per averti concesso del tempo. 

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Grazie per aver speso del tempo a leggere la nostra guida. Hai suggerimenti e trucchi per la ricerca del lavoro che vorresti condividere? C’è qualcosa che vorresti che ti spiegassimo più in dettaglio? Se hai qualche domanda su come scrivere il tuo curriculum, sfrutta la sezione dei commenti qui sotto. Non vediamo l’ora di risponderti.

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Sull'autore

Antonino Casablanca
Antonino Casablanca

Antonino Casablanca è un esperto di carriere e un copywriter certificato che si è occupato per diversi anni della creazione di contenuti digitali. Ha ottenuto una laurea triennale in Interpretariato e una laurea specialistica in Inghilterra presso la University of Essex. Interessato al mondo dell’istruzione e della crescita personale, nell’ultimo anno ha aiutato diversi lavoratori nella loro crescita professionale. Dal 2022, Antonino scrive guide pratiche su CV e lettere di presentazione per diverse professioni fornendo ai lettori di LiveCareer informazioni accurate seguendo le linee editoriali di LiveCareer.

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